Ad una settimana esatta dell’operazione dei carabinieri “Leo 121″, questa mattina su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania guidata da Giovanni Salvi, gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 48 persone. Il nome dell’operazione prende spunto dal nome della via dove avveniva lo spaccio di droga. I particolari dell’operazione sono stati resi noti questa mattina alla presenza del Questore di Catania Salvatore Longo, dall’aggiunto Amedeo Bertone e dai sostituti Pasquale Pacifico e Susanna Musella che insieme al capo della Procura di Catania Giovanni Salvi hanno coordinato le indagini.
L’operazione di oggi dove hanno preso parte oltre 300 agenti supportati da unità cinofile ed elicotteri. Si e’ concentrata nel quartiere San Cristoforo di Catania dove il gruppo controllava tutto: dal traffico di stupefacenti, alla ricettazione dei veicoli rubati, e poteva contare su armi da fuoco detenute illegalmente. Le persone 48 persone finite in manette sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione di autoveicoli e motoveicoli nonchè detenzione e porto illegale di armi da fuoco. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dalla Sezione Antidroga, sono andate avanti dal marzo 2011 al gennaio 2012, dove avrebbero evidenziato come a capo dell’organizzazione secondo gli investigatori, vi fossero i fratelli Giovanni e Carmelo Crisafulli, Filippo Crisafulli, Massimo Vinciguerra e Davide Laudani.
Le attività investigative, supportate da intercettazioni telefoniche, ambientali e da video-riprese nonché da servizi di tipo tradizionale nonché dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno evidenziato l’esistenza di una fiorente “piazza di spaccio” di stupefacenti realizzata in via Colomba attraverso un articolato sistema di tipo militare composto da pusher, vedette e custodi che consentiva all’organizzazione introiti giornalieri di circa 20mila euro. Gli esiti dei presidi tecnici, specie i colloqui in carcere, hanno evidenziato l’esistenza di una cassa comune dove confluivano gli incassi dell’illecita attività che venivano utilizzati per il pagamento degli stipendi degli associati e per il sostentamento economico delle famiglie dei detenuti.Nel corso delle indagini sono stati effettuati 8 arresti in flagranza di reato di spaccio di stupefacenti,sono stati sequestrati oltre 3 kg. di marijuana, 3 fucili e numerose munizioni. Le indagini hanno, altresì, evidenziato che gli appartenenti al gruppo per le attività di controllo della piazza utilizzavano auto e moto provento di furto che sono state sequestrate.
Giovanni Crisafulli, Carmelo e Filippo sono rispettivamente i primi due figli ed il terzo fratello di Francesco Crisafulli, ritenuto dagli investigatori elemento di rango apicale della cosca Cappello – Bonaccorsi, attualmente detenuto con condanna alla pena di 30 anni di reclusione in relazione all’omicidio di Lo Faro Nicola. Davide Laudani, Manuele Lopis, Mario Ruscica e Gaetano Venuto, erano già stati tratti in arresto dalla Squadra Mobile nel mese di aprile del 2011 nell’ambito dell’operazione “Revenge II”. Nel provvedimento, il Gip, ha disposto il sequestro preventivo di 5 autovetture e nr. 8 motoveicoli.Nel corso delle perquisizioni eseguite a corollario dell’esecuzione della misura restrittiva, all’interno di un deposito condominiale ubicato in via Juavara sono stati rinvenuti e sequestrati 4 panetti di marijuana per un peso complessivo di 4 kg circa. Due destinatari della misura restrittiva si sono resi irreperibili e sono attivamente ricercati.
I provvedimenti sono stati notificati a
- Giovanni Crisafulli, 37 anni, detto “Giovanni u niuru”;
- Carmelo Crisafulli, 33 anni, detto “Carmelu u niuru”;
- Filippo Crisafulli, 52 anni, gia’ detenuto;
- Massimo Vinciguerra, 36 anni, già detenuto;
- Davide Laudani, 38 anni, detto “Gambalunga”, già detenuto;
- Salvatore Alì, 51 anni, detto “Turi alivu”, già detenuto;
- Francesco Anastasi, 48 anni;
- Anna Bassetta, 58 anni, nei cui confronti è stato disposto l’obbligo di dimora;
- Giuseppe Crisafulli, 54 anni, già detenuto;
- Maurizio Crisafulli, 44 anni;
- Bruno Graziano Denaro, 24 anni;
- Antonino Di Benedetto, 26 anni;
- Giovanni Di Martino, 23 anni;
- Agatino Di Mauro, 51 anni, detto “u bummularu”;
- Concetto Di Mauro, 31 anni;
- Giuseppe Di Mauro, 28 anni;
- Giuseppe Di Mauro, 25 anni, detto “Pierino”;
- Vincenzo Di Mauro, 22 anni, già sottoposto agli arresti domiciliari;
- Alfio D’Ignoti Parenti, 24 anni, già detenuto;
- Salvatore Flora, 24 anni;
- Daniele Gagliano, 28 anni;
- Mirko Orazio Gravino, 24 anni;
- Andrea Greco, 40 anni;
- Domenico Leonardi, 37 anni;
- Manuele Lopis, 26 anni, già detenuto;
- Mario Marghella, 44 anni,
- Salvatore Mascali, 28 anni;
- Alfio Mirko Maugeri, 26 anni;
- Francesco Maugeri, 25 anni;
- Gaetano Monteforte, 31 anni;
- Gaetano Moschella, 58 anni, già detenuto;
- Giovanni Munzone, 33 anni, detto “Occhi azzurri”;
- Luigi Nicolosi, 34 anni, già detenuto;
- Sergio Orazio Pacifico, 38 anni;
- Filippo Antonio Palla, 30 anni, già detenuto;
- Vincenzo Pantellaro, 33 anni, detto “Giocattolo”, nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari;
- Maria Grazia Pastura, 43 anni, nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari;
- Concetto Questorino, 32 anni;
- Mario Ruscica, 30 anni, detto “Testa rossa”, già detenuto;
- Alessandro Giuseppe Strano, 33 anni;
- Fortunato Tiplica, 41 anni, già sottoposto agli arresti domiciliari;
- Orazio Toscano, 22 anni;
- Filippo Agatino Urzì, 40 anni;
- Gaetano Venuto, 24 anni, già detenuto;
- Mario Vinci, 32 anni;
- Sebastiano Viscuso, 38 anni, detto “Iano feti vivu”, già detenuto.